Si è svolto ieri l’evento online di presentazione del Report Gestione RAEE 2023 organizzato dal Centro di Coordinamento RAEE.
Tema centrale dell’incontro i volumi di RAEE domestici e professionali gestiti in Italia lo scorso anno dagli impianti di trattamento. Enrico Zangirolami, Technical & Innovation manager del CdC RAEE, ha spiegato che il tasso di raccolta, calcolato come rapporto tra i RAEE gestiti in Italia nel 2022 (510.708 ton) e la media delle AEE immesse sul mercato nel triennio precedente (1.688.742 ton), si ferma al 30,24%: “è un risultato lontano dal target del 65% posto dall’Unione Europea e per raggiungerlo è necessario raccogliere più del doppio dei RAEE che gestiamo oggi.
Negli ultimi cinque anni i volumi di RAEE avviati a riciclo sono aumentati, ma non con lo stesso ritmo con cui sono cresciuti i volumi di apparecchiature immesse sul mercato. Ci sono stati incrementi significativi di AEE nel 2018 (+44%), con l’introduzione dell’Open Scope, e poi nel biennio 2020-2021 (+14%) con l’erogazione del superbonus 110%, che ha determinato una crescita soprattutto dei pannelli fotovoltaici installati. A distanza di anni la raccolta non è ancora stata in grado di intercettare questi volumi, ma se non teniamo in considerazione l’evoluzione che ha avuto l’immesso di AEE rischiamo di avere un’immagine distorta dell’andamento del tasso di raccolta.”
Alla presentazione dei dati sui quantitativi di RAEE gestiti sono seguiti tre approfondimenti su tematiche inerenti all’attività di trattamento dei RAEE attualmente in discussione a livello europeo.
Bart in ’t Groen, Coordinatore del TC111x/WG6 del CENELEC, organizzazione europea che pubblica gli standard normativi relativi a tutte le fasi di gestione dei RAEE (raccolta, trasporto, trattamento, esportazione e riutilizzo), ha dichiarato: “è in atto un lavoro di aggiornamento degli standard europei finalizzato a definire e mantenere condizioni uniformi in tutta Europa in merito al calcolo del tasso di recupero e riciclaggio dei RAEE, ai requisiti di trattamento delle sostanze pericolose in essi contenute, ai requisiti amministrativi e organizzativi richiesti alle aziende del trattamento, alle caratteristiche dell’attività di trattamento e delle tecnologie utilizzate. Questi standard, redatti grazie alla partecipazione di diversi comitati nazionali, supportano i paesi europei nell’implementazione della normativa sui RAEE. Per questo motivo, nonostante la loro adozione sia su base volontaria, alcuni Stati membri dell’UE hanno scelto di renderli obbligatori, conferendo in questo modo maggior credibilità alla propria attività di trattamento”.
Julie-Ann Adams, Chief Executive Officer di European Electronic Recycling Association (EERA), ha illustrato gli obiettivi della Direttiva Europea sui RAEE (prevenire che le AEE diventino rifiuti e, una volta che lo sono diventate, riciclarle in modo da contribuire all’uso efficiente delle risorse), evidenziando come nonostante il testo legge siano unico, le applicazioni nazionali siano molteplici. Ha affermato: “In previsione del nuovo regolamento sui RAEE, in programma nel prossimo biennio, gli impianti di trattamento europei aspirano ad un approccio di adozione più armonico da parte degli Stati membri dell’UE“. Tre i principali punti a favore dell’armonizzazione: “garantire pari diritti a ogni cittadino dell’UE in termini di accesso ai luoghi di raccolta, da rendere più capillari anche nelle periferie delle città; assicurare che gli impianti di trattamento dislocati in tutti i Paesi dell’UE esercitino la propria attività solo se in possesso di apposite certificazioni e nel rispetto di standard comuni; incrementare la collaborazione tra i produttori e gli impianti di trattamento al fine di favorire lo scambio di informazioni su quali materiali, materie prime critiche incluse, sono contenuti nelle AEE per facilitarne il recupero”.
Scott Butler, Executive Director di Material Focus, organizzazione no-profit inglese finanziata dai produttori di AEE con fondi per il mancato raggiungimento degli obiettivi, la cui attività è incentrata sul favorire azioni di riciclo e recupero di tutti i dispositivi elettrici ed elettronici dismessi nel Regno Unito, ha presentato la campagna di comunicazione lanciata per sensibilizzare i cittadini sul corretto conferimento dei RAEE e delle pile esauste. “La corretta raccolta differenziata è necessaria per contrastare l’altissimo rischio di incendi a cui sono soggetti questi rifiuti: in Inghilterra nel 2023 si sono verificati oltre 1.200 roghi nei camion adibiti alla raccolta dei rifiuti e nelle discariche, per fare un esempio”, ha commentato. Si tratta di una campagna pluriennale, nata con il titolo di Recycling your electrical e sviluppata negli anni successivi con i progetti SAFeR WEEE: Investigating a new collection method for Small Mixed WEEE to reduce fire risk e Stop Battery Fires, condotti in maniera sinergica con il National Fire Chief Council (NFCC). Scott ha sottolineato come “la collaborazione con le autorità e le istituzioni locali, ma anche con i soggetti che si occupano dell’attività di raccolta, come i distributori di AEE, sia fondamentale per dare credibilità e garantire una diffusione capillare del messaggio”.