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28 Aprile 2023

Terzo incontro regionale sul tema dei RAEE

Tappa: Regione Sicilia

Il Centro di Coordinamento RAEE e il Dipartimento dell’acqua e dei rifiuti della Regione Sicilia, rispettivamente nelle figure del Direttore generale Fabrizio Longoni e del Direttore del Dipartimento Maurizio Costa, hanno incontrato i soggetti attivi nella gestione e nel trattamento dei RAEE sul territorio siciliano per presentare i risultati della raccolta dei rifiuti elettronici raggiunti nel 2022. Obiettivo dell’incontro è stato quello di dare vita ad un momento di confronto e discussione finalizzato a far emergere spunti per accrescere i volumi di raccolta e promuovere la raccolta differenziata di queste apparecchiature tra i cittadini.

Nel 2022 la Sicilia ha raccolto 25.754 tonnellate di RAEE, il 4,7% in più rispetto al 2021. “Un risultato assolutamente degno di nota soprattutto se consideriamo che solo due regioni hanno registrato un andamento a segno più lo scorso anno, ma ancora lontano dall’obiettivo posto dalla Comunità Europea. Per raggiungere il target europeo la regione dovrebbe raccogliere circa 65.000 tonnellate di rifiuti elettronici all’anno, è fondamentale lavorare per intercettare quelle mancanti e fare in modo che vengano gestite con il giusto codice EER perché possano essere avviate a corretto riciclo” spiega Longoni.

L’incremento ha riguardato tutti i raggruppamenti a eccezione di R2. R3 ha ottenuto l’aumento dei volumi raccolti più significativo. “Un simile incremento è dovuto all’incentivo statale per l’acquisto di un nuovo televisore previo avvio a riciclo del vecchio erogato lo scorso anno, quest’anno il calo dei quantitativi di RAEE appartenenti a questo raggruppamento sarà fisiologico” commenta il Direttore generale del CdC RAEE.È quindi opportuno puntare ad incrementare la raccolta pro capite degli altri raggruppamenti, in particolare R2, l’unico in calo rispetto al 2021 e per il quale il fenomeno della dispersione dei flussi è ancora elevato”. E prosegue: È un impegno assolutamente fattibile, alcune province siciliane lo dimostrano”.

Per quanto riguarda la raccolta nelle singole province, infatti, ve ne sono due che anche nel 2022 hanno registrato un pro capite superiore alla media nazionale: la provincia Messina (7,57 kg/ab) e quella di Trapani (7,11 kg/ab). La provincia di Catania ha confermato un risultato di 5,93 kg/ab, quella di Palermo ha visto una nuova crescita dei propri volumi avviando a riciclo 5,73 kg/ab. Medesimo risultato per la provincia di Enna. Le province di Ragusa (4,25 kg/ab), Siracusa (3,12 kg/ab), Agrigento (2,45 kg/ab) e Caltanissetta (1,74 kg/ab) si sono mantenute al di sotto della macroarea sud, il cui dato pro capite è di 5,15 kg/ab.

Longoni evidenzia poi come “la normativa vigente attribuisce la responsabilità della raccolta dei RAEE sia ai centri di raccolta comunali, sia ai retailers di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Nelle province più grandi – Messina, Catania e Palermo – il contributo dei luoghi di raggruppamento della distribuzione riguarda oltre il 50% della raccolta totale effettuata in ciascuna di esse. È importante che anche i retailers con sede nelle altre province si impegnino maggiormente nell’attività di raccolta: se da un lato ritirare i rifiuti elettronici significa adempiere ad un obbligo normativo, dall’altro significa offrire un servizio al consumatore, è evidente che ne va anche a beneficio dell’immagine aziendale”.

Un’ultima analisi riguarda i soggetti che eseguono la raccolta: i primi 10 soggetti per volumi che si occupano della raccolta dei RAEE nella regione nel 2022 hanno raccolto più del 50% dei quantitativi complessivi. “Chi gestisce correttamente i RAEE viene premiato economicamente e, grazie al meccanismo incentivante previsto negli accordi di programma per il triennio 2022 – 2024, la contribuzione si eleva all’aumentare dei quantitativi e contrasta ciò che si può ottenere gestendo i RAEE al di fuori dei canali ufficiali”, commenta il direttore generale del CdC RAEE, “credo proprio che questi dieci operatori della raccolta, e non solo, lo possano testimoniare”.

E conclude “Ritengo che, soprattutto nei territori dove i volumi di raccolta sono più bassi, la Regione possa e debba assumere un forte ruolo di indicazione nei confronti di tutti i soggetti coinvolti, affinché i risultati possano migliorare e avvinarsi al target europeo”.

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