A seguito della procedura di infrazione n.2024/2142 notificata al nostro Paese da parte della Commissione Europea lo scorso 25 luglio, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha avanzato la richiesta a tutti i soggetti impegnati nella gestione dei RAEE di individuare le problematiche che hanno impedito il raggiungimento del target di raccolta. Il confronto è finalizzato a delineare un quadro completo della situazione italiana, sulla base del quale fornire un adeguato riscontro all’Europa.
Il Centro di Coordinamento RAEE è uno dei soggetti coinvolti nella consultazione, insieme all’Associazione nazionale dei Comuni italiani (ANCI) e alle Associazione di categoria di indirizzo rappresentative dei produttori e dei distributori di AEE e delle imprese che effettuano la raccolta dei RAEE. Il Consorzio sta collaborando con il MASE per identificare mancanze normative e difficoltà del settore, ma anche e soprattutto priorità e azioni strategiche da mettere in campo per favorire l’incremento dei volumi di rifiuti elettronici avviati a corretto riciclo, sanare quanto contestato dall’UE e ridurre il rischio di ricevere nuove contestazioni.
La procedura di infrazione notificata fa infatti riferimento al mancato raggiungimento dell’obiettivo di raccolta nell’anno 2021 – pari al 65% del peso medio delle AEE immesse sul mercato nei tre anni precedenti – ma il nostro Paese ha mostrato risultati in calo, fermi a circa metà del target, anche nel biennio seguente. Nell’anno in corso sarebbe auspicabile evidenziare almeno una variazione positiva del tasso di raccolta rispetto al 2023.