DOVE E QUANTO DOBBIAMO RACCOGLIERE PER RAGGIUNGERE I TARGET DI RACCOLTA UE?
LO DICONO I DATI DEL SISTEMA RAEE
Si propone di seguito un’analisi di dettaglio, consultabile in maniera interattiva, dei risultati di raccolta raggiunti dal nostro Paese con l’obiettivo di fare il punto della situazione ed esaminare gli sforzi ancora necessari per raggiungere i target di recupero fissati dall’UE.
Per valutare le azioni da mettere in campo è necessario conoscere il gap tra l’obiettivo raggiunto e l’obiettivo target, in che misura le diverse tipologie di RAEE mancano all’appello e in quali aree territoriali piuttosto che in altre. A definire il gap è il rapporto tra i volumi di rifiuti elettronici raccolti e quelli delle apparecchiature immesse sul mercato (sez. Quanto torna?) anno per anno (sez. Negli anni). Particolarmente significativo in questo contesto è l’andamento di R4: il periodo gennaio – settembre 2024 mostra una raccolta dei piccoli dispositivi elettronici e dei piccoli elettrodomestici in crescita, ma allo stato attuale si avviano a riciclo solo il 10% dei quantitativi immessi sul mercato. Spostando l’attenzione dal dato complessivo a quello pro capite nazionale (sez. Quanto manca?), emerge che ogni cittadino ne sta raccogliendo 1 kg a fronte dei 7 kg/ab previsti.
I risultati complessivi offrono una visione generale della situazione italiana, ma per valutare le azioni migliori da intraprendere è opportuno analizzare in dettaglio le singole realtà. A questo scopo sono disponibili i filtri regione e provincia, oltre che l’anno di riferimento.
La raccolta è deputata ai Comuni, nei centri di raccolta comunali, e ai rivenditori di AEE, che ritirano i RAEE dai consumatori e li collocano negli appositi luoghi di raggruppamenti che hanno costituito. Attualmente (settembre 2024) i CdR dislocati sul territorio nazionale iscritti al portale del CdC RAEE sono circa 4.400, gli LdR circa 1.400. In entrambe le tipologie di siti possiamo trovare uno o più raggruppamenti, a seconda delle tipologie di RAEE che sono gestite. La sez. In dettaglio offre uno spaccato della presenza di CdR e di LdR nelle singole regioni e province italiane, mostra i quantitativi di RAEE raccolti per raggruppamento da ciascuna delle due tipologie di siti e i volumi totali avviati a riciclo rapportati alla popolazione (dato pro capite). Emerge chiaramente come non tutti i siti che registrano sul portale del CdC RAEE un determinato raggruppamento conferiscano effettivamente al sistema RAEE i rifiuti elettronici appartenenti a quel raggruppamento. Questi flussi, se non gestiti correttamente, ossia se non associati al giusto codice EER e non avviati a corretto trattamento presso gli impianti, si vanno ad aggiungere ai volumi che non vengono raccolti, ad esempio i RAEE che rimangono nelle case degli italiani o che vengono eliminati in una frazione di rifiuti errata, contribuendo in questo modo a mantenere il nostro Paese lontano dai target di recupero fissati dall’UE (sez. L’Obiettivo).
L’UE fissa il target di recupero al 65%, calcolato come rapporto tra i RAEE raccolti in un anno e la media dell’immesso dei 3 anni precedenti. L’obiettivo include sia i RAEE di origine domestica che quelli di origine professionale. Oggetto della presente analisi sono però solo i RAEE di origine domestica, che in media sono il 70% dei rifiuti elettronici totali trattati dagli impianti.