Per consentire l’avvio a corretto riciclo dei RAEE è essenziale che produttori e importatori di AEE svolgano il ruolo di responsabilità estesa.
La Federazione Optime nasce con la mission di perseguire la tutela della leale concorrenza tra le imprese operanti nel settore dell’elettronica di consumo in Italia. A questo scopo nel corso degli anni ha fatto diversi esposti, segnalazioni e denunce alle autorità competenti e alla magistratura. Ultima in ordine temporale è quella che pochi giorni fa ha portato alla denuncia e alla sanzione con multa milionaria comminata a una società esercente il commercio all’ingrosso e al dettaglio di sigarette elettroniche senza essere iscritta al Registro Nazionale AEE. Con la conseguenza di avere omesso il versamento dei contributi obbligatori legati allo smaltimento dei RAEE, previsti per i produttori o importatori mediante sistemi di gestione individuali o collettivi.
Per approfondire la conoscenza e l’operato della Federazione, abbiamo intervistato il suo presidente Davide Rossi.
Presidente Rossi, quali sono le principali attività della Federazione Optime e quali le sue priorità?
La Federazione Optime (Osservatorio Permanente per la Tutela in Italia del Mercato dell’Elettronica) è stata fondata nel 2017 con l’obiettivo di aiutare le autorità, gli enti di controllo, la magistratura e le forze dell’ordine a individuare gli operatori senza scrupoli che inquinano il mercato dell’elettronica in Italia. Una volta all’anno presentiamo una nota di aggiornamento dove evidenziamo le situazioni più particolari e i fenomeni più allarmanti sui cui siamo interventi nel corso dell’anno, ma anche le buone pratiche di gestione che abbiamo riscontrato. Ritengo che la Federazione possa essere definita come una fortunata congiunzione di intenti tra imprese e realtà appartenenti a settori diversi, tra cui produttori, distributori e Sistemi Collettivi dei produttori, tutte interessate a far sì che il mercato agisca nel rispetto delle regole.
Quali sono i settori maggiormente colpiti da questi fenomeni di illegalità e sui quali la Federazione ha rilevato negli anni la necessità di porre maggior attenzione in termini di analisi di mercato e monitoraggio?
Sicuramente, l’evasione dell’IVA è il fenomeno più diffuso che la Federazione monitora e su cui fa interventi mirati. Un altro tema molto attenzionato è quello della tutela dei consumatori, in particolar modo rispetto all’online: sappiamo tutti che un utente imbrogliato non si fida più a fare acquisti sul web. Grazie ai nostri controlli è diminuito enormemente il numero di utenti che comprano su internet senza prima essersi assicurati che l’acquisto vada a buon fine e che riceveranno effettivamente il prodotto. Un altro fenomeno supervisionato riguarda tutto ciò che concerne il rispetto delle discipline ambientali: dalla mancata apposizione delle etichette energetiche al green washing, all’evasione del pagamento del contributo per l’avvio a recupero e smaltimento delle apparecchiature elettroniche.
Come opera Optime per identificare le violazioni? Nel caso specifico del grossista di e-cig come si è mossa la Federazione?
Optime ha fatto una normale attività di monitoraggio del mercato: ha acquistato alcuni prodotti (sigarette elettroniche in questo caso specifico) e ne ha analizzato la provenienza per capire se sono state immesse sul mercato da imprese iscritte ai Sistemi Collettivi. Dal momento che non tutte le imprese sono risultate iscritte ha approfondito l’indagine nei confronti di queste ultime. Nei casi di effettivo mancato rispetto della normativa ha sollevato la questione sia a livello mediatico, con un intervento nel programma televisivo Report, sia nei confronti della Guarda di Finanza che a sua volta è prontamente intervenuta con la propria attività di controllo.
A oggi quali sono i risultati maggiori conseguiti nel contrasto a violazioni o a fenomeni illegali riscontrati nel mercato dell’elettronica di consumo (online compreso)?
L’operazione “Electronic Waste” relativa all’immissione sul mercato di e-cig da parte di una società esercente il commercio all’ingrosso e al dettaglio senza essere iscritta al Registro Nazionale AEE è la più importante dell’ultimo periodo. Segnalo inoltre un vasto caso di truffa a danno dei consumatori che facevano acquisti su alcuni siti web senza ricevere i prodotti ordinati: in questo caso i controlli hanno portato a una pena pari a dieci anni di reclusione al responsabile della frode.
Anche a seguito di questi risultati, la Federazione Optime oggi è riconosciuta dalle istituzioni ministeriali e governative come un soggetto autorevole, con cui far fronte comune contro i fenomeni abusivi. Il tassello mancante è quello di essere riconosciuta come fonte attendibile anche dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni (Agcom), conclude il presidente Rossi.